Registrato dal vivo nel novembre del 1961 al The Village Gate, New York City da Tom Dowd e Phil Lehle. Prodotto da Nesuhi Ertegun.
“Comin ‘Home Baby” è il brano d’apertura del disco “Herbie Mann at the Village Gate” ed è anche l’album che ha reso Mann una delle superstar del jazz targato Atlantic. Conosciuto come “il nostro uomo con il flauto”, già nei primi anni ’60 Herbie Mann era molto ben visto dalla critica, ma fu attraverso la creazione di alcune colonne sonore ed in seguito di qualche produzione piuttosto commerciale che il musicista divenne davvero famoso.
In questo lavoro, disco registrato dal vivo nel leggendario locale notturno Village Gate, Mann offre puro jazz di altissimo livello, il che non sorprende, considerando il gruppo ritmico che comprende Ahmad Abdul-Malik e Rudy Collins.
Il compositore di “Comin ‘Home Baby”, Ben Tucker, fa la sua apparizione come solista ospite, prima che i due brani tratti da “Porgy And Bess” di George Gershwin regalino all’intero disco un’ondata di ritmo. Nelle note di copertina dell’album, Willis Conover, uno dei presentatori più famosi del Newport Jazz Festival (gli appassionati fan di jazz più attempati ricorderanno la sua voce baritonale ascoltate nelle trasmissioni dell’AFN), descrive in dettaglio il background etnico dei musicisti che provengono da tutto il mondo, dalla Romania fino a Porto Rico.
I tre pezzi della track list sono interpretati in un modo davvero originale che potrebbe essere descritto come un gustoso cocktail al flauto. Quest’opera, una vera rarità dei tesori dell’Atlantic dei primi anni ’60, è stato per molto tempo non disponibile, ma finalmente la nuova edizione della Speakers Corner pone rimedio a tale mancanza.


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