HARD FEELINGS – ‘Hard Feelings’ cover albumGli Hard Feelings sono il progetto collaborativo di Amy Douglas, incredibile cantante e cantautrice di New York City, e Joe Goddard degli Hot Chip: questo è il loro attesissimo album d’esordio.

È ‘una raccolta di hit tristi’, ma anche la massima esperienza cinematografica immersiva per i tuoi piedi e le tue orecchie, pronta a guidarti dove la musica pop dalle ispirazioni new wave e synthpop e lo splendore della dance si intersecano.

Amy Douglas è riuscita a ritagliarsi il suo spazio nella scena house e disco grazie alla propria voce e scrittura e con il suo primo singolo da solista, “Never Saw It Coming”, ha conquistato le piste da ballo e le classifiche dance. Da lì ha lavorato con artisti come Luke Solomon, The Crooked Man, Horse Meat Disco e scritto “Something More” per Roisin Murphy. L’altra metà del duo, Joe Goddard, appartiene al mondo dell’elettronica ed è uno dei più noti produttori inglesi, capace di creare suoni che spaziano da house, techno e disco a UK garage, R&B ed electro-pop. Un quinto degli Hot Chip e parte dei The 2 Bears insieme a Raf Rundell.

Con il cuore di una cantante rock & roll e l’anima di una diva della discoteca, non sorprende che Amy Douglas sia diventata una delle cantanti di riferimento del clubland. Negli ultimi dieci anni, ha lavorato, come detto sopra, con Horse Meat Disco e Luke Solomon, Craig Bratley e Treasure Fingers, e una buona parte della scuderia DFA (Juan MacLean, Man Power e forse, in particolare, Crooked Man), tra gli altri. Ora è il turno di Joe Goddard, uomo degli Hot Chip/2 Bears, con i due che si celano sotto la bandiera degli Hard Feelings – e per coloro che sono inclini alla musica dance basata sulle canzoni, l’LP di debutto omonimo del duo arriva al massimo.

I brani contenuti vanno sicuramente bene, ma Joe ha fornito molto più che semplici groove. Non che i solchi non ci siano: “Take You Down” potrebbe quasi passare per un pezzo dei Funky Green Dogs dell’era di punta, e la percolazione sinuosa di “Dangerous”, in particolare, ti costringe praticamente a muovere i fianchi. Ma per la maggior parte, ha fornito a Douglas un letto sontuoso su cui sdraiarsi. Ci sono gli accordi e gli arpeggi di pianoforte sensuali dell’anelito “Running Out of Time”, ci sono gli svenimenti di corde e i sintetizzatori pulsanti di “About Us”, e c’è la sensazione di inno di “Sister Infinity”, che potrebbe quasi passare per una traccia di Madonna nel suo periodo “Hung Up”.

Ma è Amy che è davanti e al centro. Il suo modo di esprimersi tende al grande e al blues, ma è anche capace di trattenersi. C’è il dolce ritornello di sottofondo di “Holding On Too Long”, una traccia che potrebbe passare come una power ballad in prima serata con un po’ di arrangiamento. È la sua personalità che dà il brio al progetto Hard Feelings. In “Love Scenes”, con testi come ‘Ho preso le caramelle dal barattolo / ho preso l’auto rubata del mio ragazzo’, rende chiare le sue intenzioni pronte all’azione, mentre nei lunghi passaggi parlati di “You Always Know”, lei viene fuori come Catwoman. Su brani come “Take You Down” o “Holding On Too Long,’ lei si limita a farlo, lasciando libera la sua dea rock interiore.

Con otto tracce succinte e una durata di 42 minuti, il lavoro è il tipo di album che ti fa desiderare di più, e alcuni dei tagli potrebbero beneficiare di un mix esteso – si può solo sognare cosa potrebbe fare Shep Pettipone con una traccia come “You Always Know”. Ma così com’è, questi pezzi sono gemme quasi impeccabili, cristallizzati dalla produzione di Goddard e tagliate dalla voce onnipotente di Douglas!!!


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