DAVE DOUGLAS- “Dizzy Atmosphere” cover albumQuando Dizzy Gillespie incontrò il Presidente degli Stati Uniti, nel 1964, si offrì anche di essere il primo astronauta afro‐americano, solo in caso non riuscissero a trovarne altri. Nel creare “Dizzy Atmosphere”, il tributo di Dave Douglas al grande trombettista, compositore e umanista, il noto jazzista ha voluto esplorare le sperimentazioni e la grande apertura mentale di Dizzy.

Questo album è un faro sull’intero retaggio di Gillespie, uno dei più amati artisti americani. Oltre a brani originali, in “Dizzy Atmosphere” sono presenti alcuni creativi arrangiamenti di composizioni di Dizzy, incluse reinterpretazioni di “Manteca” e “Pickin’ the Cabbage”. Ad accompagnare Douglas in questo magnetico tributo, il trombettista Dave Adewumi, che di recente ha vinto la Carmine Caruso Competition, il pianista Fabian Almazan, il chitarrista Matt Stevens, la bassista Carmen Rothwell e il batterista Joey Baron.

Douglas non è nuovo ad omaggiare musicisti del passato, basti ricordare “In our lifetime” ricordo di Booker Little del 1994, “Stargazer” del 1997 tributo al grande Wayne Shorter oppure il progetto “Soul on soul” in cui celebra Mary Lou Williams. La musica del nuovo album è stata presentata per la prima volta in un concerto eseguito nel 2018 al ‘Jazz at Lincoln Center’ di New York. In quella formazione erano presenti il trombettista Ambrose Akinmusire, il chitarrista Bill Frisell, il pianista Gerald Clayton, la bassista Linda May Han Ohe il batterista Joey Baron. In parte, a causa dei conflitti di programmazione, e del desiderio da parte di Douglas di evitare di ripetersi, decise di riunire un ensemble diverso per questa registrazione in studio. Solo Baron è ancora presente. La scelta interessante di portare a bordo un secondo trombettista è per essere in linea con la tradizione di Gillespie di suonare al fianco di trombettisti più giovani, tra cui Miles Davis, e nel caso della sua big band, Lee Morgan.

In quest’occasione si presenta come secondo trombettista Dave Adewumi, che ha studiato al New England Conservatory e si è laureato alla Juilliard, portando il suo tono caldo e linee inventive che lavorano come complemento e contrasto con quelle del leader. Come accaduto in passato Dave evita gli arrangiamenti in grado solo di attirare gli ascoltatori e si concentra su brani autografi e reinterpretazioni del repertorio di Gillespie. “Manteca”, inno bop, riceve iniezioni funky, mentre “Pickin’ the cabbage” è profondamente blues, un tuffo sulla melodia della band di Cab Calloway. Entrambi trovano il nostro a sposare l’energia cinetica delle band swing degli anni quaranta di Dizzy con le armonie spigolose del suo gruppo e le improvvisazioni. Altrettanto sinergici sono gli originali di Douglas come “Con Almazan” e “Cadillac”, che fanno riferimento a “Con Alma” e “Swing Low, Sweet Cadillac”, ma li portano in direzioni inaspettate; destrutturando i loro ritmi latini groovy e soulful in paesaggi sonori drammaticamente fratturati.

Un’altra occasione che ci permette di ascoltare il musicista del New Jersey al meglio delle proprie possibilità e che ribadisce il fatto di essere uno dei migliori ed illuminati jazzisti sulla scena!!!


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