DAVE COUSINS- “The Boy In The Sailor Suit” cover albumLa Esoteric pubblica in versione rimasterizzata ed espansa “The Boy In The Sailor Suit”, album datato 2007 e secondo disco solista (a distanza di ben 35 anni da “Two Weeks Last Summer”) del leader e fondatore degli Strawbs Dave Cousins.

Prodotto da Chris Tsangarides, venne registrato e mixato nell’arco di una sola settimana nello studio di quest’ultimo nel Kent inglese, privilegiando prime ‘takes’ che assicurano alle canzoni una fresca e genuina spontaneità amplificata dalla coesione e dall’eccellenza strumentale della Blue Angel Orchestra che affiancava nell’occasione il leader, così chiamata con riferimento al celebre brano del primo album solista del musicista e composta da Miller Anderson (chitarra), Chas Cronk (basso), Ian Cutler (violino) e Chris Hunt (batteria) con ospiti Chris Ball (piano), Tony Attwood (organo) ed Elizabeth & Francis Tophill (armonie vocali).

Ottimamente accolto, all’epoca, dai fan degli Strawbs e dalla critica, il disco mescola con efficacia pagine di folk tradizionale e robusti brani rock, alternando alle atmosfere dark della elettrica e incalzante “Never Take Sweets From A Stranger” i sapori quasi r&b di “’Hellfire Blues” (che come osserva giustamente Richie Unterberger su Allmusic fa il verso nel ritmo alla celeberrima “Green Onions” di Booker T & The MG’s) e momenti più acustici e riflessivi.

Da diversi anni introvabile sul mercato, in questa nuova versione “The Boy In The Sailor Suit” aggiunge come bonus tracks tre registrazioni dal vivo effettuate tra il 2008 e il 2009 negli Stati Uniti (a Milwaukee) e in Inghilterra (a Twickenham, durante le celebrazioni del quarantesimo anniversario degli Strawbs) e nuove note di copertina redatte dallo stesso Cousins.

È un disco che ti stupisce. Dave ha sempre saputo scrivere canzoni e spesso lo ha fatto mettendo in mostra classe e maestria. Non deve quindi meravigliare che il lavoro sia dotato di fascino, quello che ci rende particolarmente soddisfatti è invece la varietà stilistica che dimostra e le differenti atmosfere che si respirano. La sua caratteristica peculiare risulta essere l’eclettismo esecutivo, il passare dall’elettrico all’acustico, capacità che si riversa anche sulle composizioni. Si va da canzoni più tipicamente Rock’n’Roll (come l’iniziale “Never Take Sweets From a Stranger”) a volte con venature hard (“Mother Luck”) a ballate di grande cantabilità (“The Smile You Left Behind”) o di base Country & Western (l’ironica “Skip to my Lou” e la ballata “Mellow Moon”).

È sempre bello ascoltare dischi che ti riportano ad un periodo in cui la musica aveva un significato ed un’importanza per i fan che oggi si è sicuramente persa!!!


Category
Tags

No responses yet

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *