Il percorso di Cullen Omori verso il suo secondo album “The Diet” non è stato semplice. Dopo l’uscita del suo primo disco, “New Misery”, ha dovuto affrontare furgoni rotti, macchine incidentate, relazioni distorte e altre avversità che fanno facilmente pensare di essere vittime di qualche crudele scherzo dell’universo. Dal suono della chitarra che sembra piovere dal cielo in ‘Four Years’, fino alla caleidoscopica traccia di chiusura ‘Real One’, “The Diet” è un album di potente e moderno indie‐rock tenuto a galla da pedalini, transistor e geniali melodie chitarristiche. L’appassionata voce di Omori passa dall’art rock anni ’70 al più classico dei cantautorati nel giro di soli 40 minuti. Omori ha strutturato “The Diet” come una serie di canzoni d’amore che incanalano frustrazioni e rotture del suo turbolento 2016‐2017, dando vita a composizioni dai testi al tempo stesso astratti e coerenti. Il concetto di canzone d’amore di Omori va ben oltre il modello la‐la love.
“Solo alcune parlano dell’amare o innamorarsi di una persona reale,” afferma Omori. “Altre, ad esempio, sono canzoni d’amore ai miei antidepressivi o su come pensavo sarebbe stata la mia vita a 27 anni.” “The Diet” è stato registrato al Velveteen Laboratory con Taylor Locke, il cui talento è stato fondamentale per creare le canzoni definitive del disco. “Sa cantare, è un polistrumentista. Ma soprattutto è un grande produttore.”
“The Diet” rappresenta un nuovo capitolo per il membro degli Smith Westerns, un capitolo in cui Omori distende il suo cantautorato e usa le proprie esperienze di vita per creare accattivanti e coinvolgenti testi dal raffinato gusto pop.


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