Quando un pianista leggendario come Chick Corea si unisce a nuovi maestri come il bassista Christian McBride e il batterista Brian Blade, la musica che creano insieme non può che essere magica. Il loro precedente album del 2014, “Trilogy” ha ottenuto apprezzamenti in tutto il mondo e ben due Grammy Awards (Best Jazz Instrumental Album e Best Improvised Jazz Solo per “Fingerprints”).
Quando i tre virtuosi si sono riuniti per un nuovo tour mondiale, le loro migliori esibizioni sono state registrate e riunite su questo doppio cd, “Trilogy 2”, pubblicato dalla Concord sezione Jazz. Ogni membro di questo trio è un gigante del proprio strumento, ma la chimica impareggiabile che li unisce rende questi brani qualcosa di veramente speciale. Il repertorio spazia dagli standard del “Great American Songbook” passando per le composizioni originali di Corea e quelle di alcuni dei suoi più famosi collaboratori, tra cui Miles Davis e Joe Henderson.
Dopo aver brevemente accolto il pubblico e presentato i suoi “geniali partner”, Corea dà il via al programma con un’incisiva introduzione solista a “How Deep Is the Ocean?”, uno dei due soli brani ripresi da “Trilogy”, che il trio esplora in tutte le sue possibilità con una lunga interpretazione.
Segue “500 Miles High”, originariamente registrata dalla prima incarnazione dei Return to Forever nel 1972. Il trio approfondisce anche altre due composizioni di Corea: “La Fiesta”, che mette in mostra la passione del pianista per la musica latina, e “Now He Sings, Now He Sobs”, la traccia che dà il titolo al primo album in assoluto in trio di Corea, registrato nel 1968 con Miroslav Vitous e Roy Haynes. Questa incisione rappresenta la sua prima registrazione ufficiale di questo brano da allora; McBride e Blade lo hanno entrambi richiesto esplicitamente per questo tour.
«Più che essere un pianista, penso sempre al mio essere un compositore – afferma Corea – Thelonious Monk è stato per me un modello in tal senso. Era un compositore, un pianista e un leader che ha sfidato le convenzioni e creato un corpus di lavori al livello di Stravinsky e Mozart».
Le composizioni di Monk sono una costante del repertorio dal vivo di Corea e anche “Trilogy 2” ne include due: “Crepuscule with Nellie” e “Work”.
Il lato romantico del trio emerge in una bella lettura di “But Beautiful” di Jimmy Van Heusen. Il ritmo aumenta per “Eiderdown” del bassista Steve Swallow e “Pastime Paradise” di Stevie Wonder.
“All Blues” ovviamente richiama “Kind of Blue”, l’album simbolo di Miles Davis che è stato leader di Corea così come il sassofonista Joe Henderson, omaggiato con “Serenity”.
Chiude l’album “Lotus Blossom” di Kenny Dorham. All’età di 78 anni, Corea continua a regalare emozioni indelebili al pubblico che ha la fortuna di assistere ai suoi concerti e, grazie a queste registrazioni, a tutti gli amanti del jazz del mondo intero!!!


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