BIFFY CLYRO- “A Celebration Of Endings” cover albumA quattro anni di distanza da “Ellipsis” (2016) e ad uno dalla colonna sonora “Balance, Not Symmetry” (2019), “A Celebration of Endings” è l’ottavo album in studio dei Biffy Clyro in uscita il 24 agosto 2020 via Warner Music Group. Prodotto da Rich Costey (Muse, My Chemical Romance, Sigur Rós), l’ultimo lavoro della band scozzese vuole stupire spingendosi oltre i confini conosciuti; il fine è quello di descrivere la necessità di cambiare, di evolvere, sia sul piano personale – come quando finisce una relazione – sia ad un livello più ampio, per non smettere mai di lottare per ciò in cui si crede. Il primo passo verso questa nuova era è stato rivolgersi a un vecchio amico: Rich Costey, produttore di “Ellipsis”.

«Questo è un album molto lungimirante da una prospettiva sia personale che sociale – spiega il frontman Simon Neil – Il titolo fa riferimento al vedere la gioia nel cambiamento, piuttosto che la tristezza. Cambiare significa progredire ed evolvere. Puoi conservare tutto ciò che hai amato ma dimentica tutte le cose brutte! Si tratta di riprendere il controllo».

Ad anticipare il nuovo lavoro sono stati pubblicati due singoli: “Instant History, che come dice la nota stampa unisce «un rock esplosivo ad apocalittici synth e roboanti beat», e “End Of”, caratterizzata dall’usuale aggressività dei Biffy Clyro ma con accenni di «attualità e imprevedibilità grazie ad un’improvvisa apertura di pianoforte».

Musicalmente, i Biffy Clyro spingono all’estremo il livello raggiunto con il loro suono – spesso nello stesso brano. L’opening track “North of No South” colpisce duro prima di lasciare spazio alle armonie vocali in stile Queen dei fratelli Johnston. Mentre prima del pianoforte di “The Champ”, uno script cinematografico (realizzato da Rob Mathes, collaboratore di Bruce Springsteen, agli Abbey Road) e la jam ritmica dei Biffy si uniscono senza mai perdere la propria raffinatezza. Altri brani sono più diretti. “Tiny Indoor Fireworks” è il miglior inno rock scritto dalla band: accattivante, melodico e leggero, talmente naturale da far pensare di essere stato concepito in pochi minuti. “Space” è il naturale successore delle grandiose hit “Many of Horror” e “Rearrange”, il più tenero e indifeso momento del catalogo dei Clyro.

Come concludere un album così esotericamente diverso? I nostri si lanciano a testa bassa in “Cop Syrup”. C’è la frenesia di “The Vertigo of Bliss”, una breve deviazione nello stile grunge stile Sub Pop e urla maniacali che non stonerebbero in un album dei Liturgy. Poi si contorce di nuovo, prima in un’orchestrazione eterea e poi in una conclusiva esplosione di potenza. Un finale da celebrare!!!


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