Collaborazione che vede scendere in campo due menti finissime della nuova psichedelia britannica: Demian Castellanos degli Oscillation e Tom Relleen dei Tomaga. Un suono fortemente esplorativo, in cui elementi di musica cosmica e post-industriali vanno a sorreggere la naturale formazione rock lisergica del duo. Il progetto prende il nome da “autotelia”, termine coniato dallo psicologo Mihaly Csikszentmihalyi (classe 1934) nell’ambito della cosiddetta “teoria del flusso”: per farla breve, chi è autotelico possiede in se stesso la finalità ultima o contingente del proprio essere e divenire. I due sostengono di aver ritrovato, in questa interessante collaborazione, la loro perduta libertà creativa.

I principi di fondo sono quelli della già richiamata kosmische musik. Il disco è anche un’intensa esperienza di musica ambient e tribal (“First Flight”); con “Thinking Makes It So” sale la tensione del tipico motorik fino a un intenso drammatismo drone di ispirazione John Cale, con narrazioni che riguardano i miti fondativi delle galassie; “Floating Island Of The Gods” introduce elementi thrilling à la John Carpenter, crescono le pulsioni che rispetto a un precedente magmatismo appaiono piuttosto radiazioni elettromagnetiche di una pulsar. Il suono è qualcosa di vivo, “Storm At Tucanae” e “Red Bloom” sottintendono quella volontà intrinseca della specie di una ricerca che è l’altro sé ed è come ritornare a casa alla fine di un lungo viaggio.

I nostri due personaggi sono una specie di ‘compari chimici’ che hanno il piacere di inondarci di un suono che non fa mistero di fare riferimento ad echi Kraftwerk, inni che richiamano alla mente i Pink Floyd e una ritmica che non concede molto alla rilassatezza.

Un’opera forse non totalmente risolta, che viaggia in orbita intorno alla terra, ma in zone non troppo lontane, mentre forse avrebbe voluto trasportarci in luoghi lontanissimi e sconosciuti. Rimane comunque un testamento per Tom Relleen, scomparso prematuramente lo scorso agosto!!!


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