Secondo album per gli art rockers Arrows of Love. Fin dalle prime note è chiaro che ci troviamo di fronte ad un gruppo che non tenta di rifare suoni del passato, ma cerca di prendere ispirazione per poi aggiungere qualcosa di proprio.
Il disco è stato prodotto da Mikko Gordon(Thom Yorke, Gaz Combes), che ha lavorato molto bene sulle melodie rendendole meno rotonde possibile e sui riff che possiamo definire precisi e chirurgici.
Ci si sente trasportati nella miglior stagione del post punk-punk britannico dai Fall ai Gang of Four, ma sono debitori anche dei migliori Sonic Youth quelli della seconda metà degli anni ’80.
Potremmo inserire il gruppo nel filone del noise-rock, che non è mai stato la specialità dei gruppi britannici, ma che ha lasciato il segno anche se con poche formazioni. Sarebbe più opportuno parlare di noise gotico figlio del blues di Nick Cave(“Predictable”) che del malessere degli Swans(“Restless feeling”).
Il cantato è nervoso e ricco di pathos capace di rendere l’ascolto ancora più interessante.
In definitiva una band dall’enorme potenziale che ci fa ben sperare per il futuro.

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